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Social learning: definizione e problemi

Che tu sia un manager, un responsabile delle risorse umane o un responsabile della formazione, lo percepisci ogni giorno a lavoro: il campo della formazione si sta evolvendo ad un ritmo frenetico. Nuovi metodi di apprendimento emergono costantemente, e con essi, un nuovo lessico. Focalizziamoci su un termine che probabilmente senti spesso ultimamente: social learning. Che cos’è esattamente? In che modo questo metodo di apprendimento è diverso dagli altri? In breve: qual è la definizione di social learning e quali sono i benefici per gli studenti?

Definizione di social learning

Che cos’è il social learning?

Il social learning, o apprendimento sociale in italiano, è un modo per arricchire l’insegnamento attraverso scambi tra pari. In altre parole, gli studenti non ricevono più solo la conoscenza dal docente, ma imparano anche gli uni dagli altri. Si tratta quindi di un concetto collaborativo basato sulla condivisione dell’esperienza. 

Dove nasce questo concetto?

La prima persona che definì il social learning fu Albert Bandura, negli anni ’70. Fu uno psicologo canadese, emerito professore alla Stanford University, viene considerato il padre della teoria sociale cognitiva

Questa teoria afferma che la conoscenza viene acquisita attraverso l’osservazione dell’ambiente e degli altri, ma anche attraverso l’esperienza. E non deve necessariamente essere un’esperienza vissuta: quelle condivise tra pari sono altrettanto ricche di apprendimento!

Il social learning funziona quindi molto bene in classe. Questa è una delle ragioni per cui i docenti chiedono spesso agli studenti (al liceo o all’università) di lavorare in piccoli gruppi. Possono così beneficiare degli scambi tra pari per applicare e ancorare le conoscenze che hanno studiato.

Durante queste sessioni collaborative, il trasferimento di conoscenze avviene quindi su un piano orizzontale (tra pari) e non più su un asse verticale (dall’esperto allo studente). Il docente non è più l’unico “colto” e il suo ruolo si evolve verso quello di guida. L’obiettivo del docente è quello di aiutare gli studenti per incoraggiare lo scambio di conoscenze. 

Grazie agli strumenti digitali, è possibile applicare i concetti della teoria sociale cognitiva all’apprendimento a distanza

I pro e i contro dell’apprendimento sociale nell’educazione a distanza

Se l’apprendimento sociale si applica all’educazione scolastica, la formazione professionale non ne è esclusa, anche quando è fatta a distanza. 

Grazie a Internet e agli strumenti digitali, è molto facile integrare l’apprendimento a distanza con il social learning. Per esempio, è possibile organizzare classi virtuali tramite software di video chiamata. Gli studenti possono così conversare tra loro tramite video o chat. 

Il vantaggio è che grazie a questi strumenti, è possibile far interagire persone che forse non si sarebbero mai incontrate fisicamente! Facciamo un esempio. Immaginiamo due dipendenti della tua azienda che stanno imparando il tedesco. Uno lavora nell’ufficio di Parigi, l’altro in quello di Tolosa. Tuttavia, grazie al web e al social learning, possono scambiarsi idee in workflow di gruppo.

Il social learning è un metodo eccellente per creare un senso di appartenenza e per stimolare la condivisione di idee tra i membri di un gruppo. Questo si traduce spesso in una maggiore produttività per l’azienda.

Ovviamente, questo presuppone che gli studenti siano a loro agio con gli strumenti digitali. L’organizzazione di formazione dovrebbe quindi fornire agli studenti dei mezzi di comunicazione facili da usare e affidabili per creare un clima di cooperazione tra pari.

Focus sul social learning per la formazione linguistica

Esprimersi oralmente e capire sono i due pilastri essenziali dell’apprendimento delle lingue. Infatti, per padroneggiare una lingua, non bisogna solo essere in grado di leggerla e scriverla, ma anche di capirla e parlarla.

Nella formazione linguistica, il social learning permette agli studenti di scambiare informazioni nella e sulla lingua che stanno imparando. A seconda del mezzo di comunicazione, questo rafforza le loro capacità di espressione orale, ascolto e lettura

L’ideale sarebbe optare per un’organizzazione di formazione che offra workflow in piccoli gruppi, organizzate su temi noti a tutti i partecipanti. In questo modo, tutti avranno l’opportunità di essere coinvolti nelle attività proposte dal docente-guida:

  • dibattiti ;
  • brainstorming ;
  • giochi di ruolo…

L’obiettivo delle lezioni di social learning applicate alla formazione linguistica è duplice. Da un lato, si tratta di creare una dinamica che permetta agli studenti di essere coinvolti, e dall’altro, si tratta di assicurarsi una restituzione delle conoscenze linguistiche affrontate durante la formazione.

Dare agli studenti l’opportunità di parlare in piccoli gruppi su un argomento che li riguarda, fa si che la pratica della lingua diventi più motivante e la conoscenza più saldamente ancorata.

È un’eccellente integrazione alle lezioni individuali di lingua e allo studio autonomo.