La genealogia delle lingue è oggetto di dibattito. Le lingue che parliamo oggi derivano tutte dalla stessa «lingua madre»? Come possiamo dimostrare l’esistenza di un idioma se non è mai stato scritto? Mentre possiamo solo fare ipotesi sulla lingua più antica del mondo, possiamo fornire alcuni esempi delle lingue più antiche conosciute fino ad oggi.
1- Il sumero
Il sumero è ritenuta la più antica lingua scritta mai documentata dagli storici. Veniva utilizzata a Sumer, una regione della Mesopotamia meridionale che corrisponde all’attuale Iraq.
Questa lingua non ha al momento alcuna «parentela» conosciuta. Ciò significa che gli esperti non sanno se deriva da un’altra lingua ancora più antica. Ciò che sappiamo è che veniva parlata in tempi antichi, più precisamente tra il IV e il III millennio A.C. Ormai estinta, non vi è un accordo scientifico sulla sua data di fine: probabilmente nel corso del II° millennio A.C.
Il sumero è considerata una delle lingue più antiche, grazie alle tracce scritte trovate dagli archeologi:
- una tavoletta amministrativa con simboli cuneiformi (pittogrammi a forma di chiodi) risalente al 3200 A.C. circa.;
- testi giuridici, vecchi di quasi 5000 anni;
- o scritti letterari risalenti al III millennio A.C.
2- Antico egiziano
I geroglifici sono la forma scritta dell’antico Egitto. Si pensa che siano apparsi poco più di 5000 anni fa. Questa lingua è durata diversi millenni e ha subito numerose modifiche nel corso della storia.
La sua versione più «recente», il demotico, si dice sia sopravvissuta fino al V secolo. Si caratterizza in particolare per la sua semplificazione. Infatti, man mano che i documenti scritti diventavano sempre più comuni, gli scriba avevano bisogno di scrivere più velocemente: abbandonarono quindi i geroglifici a favore di una scrittura corsiva meno complessa.
Oggi sopravvive una «lingua figlia» dell’antico egiziano: il copto. Si trova soprattutto nei testi liturgici dei cristiani egiziani.
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3- Il greco miceneo
Il miceneo è una forma arcaica del greco. La sua esistenza è stata attestata dalla scoperta di tavolette di argilla rinvenute a Creta. Queste tavolette, risalenti al XIV secolo A.C., contenevano le cosiddette iscrizioni lineari B. Questa forma di scrittura è stata decifrata solo nel 1952.
Si stima che questa lingua, apparsa alla fine dell’età del bronzo, sia durata fino al XII secolo A.C. Si è estinta con la scomparsa della civiltà micenea. Questo periodo segna l’inizio dei «secoli bui» dell’antica Grecia.
La documentazione scritta: essenziale per individuare le lingue più antiche
Gli esempi sopra citati mostrano l’importanza della parola scritta nel dimostrare l’esistenza di una lingua e la sua antecedenza su un’altra. Anche se oggi sappiamo che probabilmente sono state usate lingue molto più antiche del sumero o dell’egiziano, non abbiamo prove tangibili.
Tuttavia, grazie alle somiglianze tra diverse lingue, i ricercatori linguistici hanno ricostruito il Proto-Indo-Europeo (PIE). Si tratta dell’«antenato preistorico» del latino e del greco, ma anche di molte delle lingue attualmente parlate in Eurasia (come l’italaino e l’inglese). Tuttavia, poiché la scrittura non esisteva all’epoca in cui questa lingua veniva parlata, la sua esistenza rimane per il momento ipotetica.
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La lingua più antica parlata ancora oggi
Se l’antico egiziano o il sumero sono ormai lingue morte, ce ne sono altre ancora in uso oggi?
Anche in questo caso è difficile rispondere alla domanda, poiché la genesi di alcune lingue rimane poco chiara. Tuttavia, solitamente il tamil viene considerato, nella sua forma classica, una delle lingue più antiche ancora oggi parlate. Conta 85 milioni di parlanti, soprattutto nell’India meridionale e nello Sri Lanka.
🎲 Leggi anche: Quante lingue esistono?
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Fonti:
What Is The Oldest Language Ever Discovered? | Forbes
Storia Che lingua parlavano gli antichi Egizi? | Focus
LA SCRITTURA NELL’ANTICO EGITTO | Storiafacile.net
Lingua protoindoeuropea | Wikipedia